mercoledì 18 settembre 2013

La nota dell'esperto

E naturalmente non poteva mancare il commento di Giovanardi, noto moderato e indipendente del centro destra.


Lie To Me

Cal Lightman, esperto della comunicazione non verbale ed infallibile nel capire quando una persona non dice la verità, protagonista della serie "Lie To Me", avrebbe subito capito se il protagonista di questo video dice la verità, o un sacco di balle.
Noi propendiamo per la seconda ipotesi, così, a sensazione.
E, a sensazione, pensiamo che il nostro sia un paese nel quale qualcosa si è rotto irrimediabilmente e per aggiustarla si può fare in due modi:
- un rattoppo all'Italiana, per esempio, cambiando il nome alla nazione, anche solo da Italia a Itala, tanto è possibile che mancando una sola vocale pochi se ne accorgano.
- un lodo "Giucas Casella"; mandandolo in tv al posto dei video messaggi di B. e di Napolitano si potrebbe tentare di far sprofondare gli italiani in un sonno ancora più profondo, in modo da poter dire balle ancora per qualche tempo, indisturbati.
- un intervento stile 8 settembre: i governanti fuggono nottetempo, lasciando i sudditi allo sbaraglio.
Per altre soluzioni, bisognerebbe essere un paese democratico e civile.


martedì 17 settembre 2013

Con un poco di zucchero...

Un po' neo melodico ed un po' veggente, il mix giusto per essere "Protagonista" nei quartieri della mala napoletana.
Il "cantante" Zuccherino, all’anagrafe Alfonso Manzella, è stato arrestao, accusato di detenzione e porto illegale di armi e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo i carabinieri, “Zuccherino” avrebbe partecipato a una sparatoria svoltasi domenica notte in piazza Sant’Alfonso a Pagani, in provincia di Salerno.
Del resto, Alfonso "Zucchrino" Manzella aveva previsto il suo arresto con dovizia di particolari, nel video, diretto da lui stesso, della hit "Protagonista".
Ora, le cose sono due, o per Zuccherino una volta scarcerato si aprirà una florida carriera di cartomante, o sarà tacciato di portare "scuorno" e per questo destinato ad una vita solitaria.
Vedere per credere.


giovedì 12 settembre 2013

Santanchè vs Travaglio a "La Gabbia" di Gianluigi Paragone su La7.

Dal "Fatto Quotidiano.it"
Baruffa infuocata durante la prima puntata de "La Gabbia", il nuovo programma di approfondimento condotto da Gianluigi Paragone su La7. Protagonisti della rovente polemica: Marco Travaglio e Daniela Santanchè. E' la "pitonessa" a esordire, appellando "delinquente" il vicedirettore de "Il Fatto Quotidiano", per via di una condanna in sede civile per diffamazione a mezzo stampa. "Devo parlare della mia decadenza da senatore?", commenta ironicamente Travaglio.
Ma la pasionaria del Pdl prosegue la sua crociata, lanciando strali contro "Il Fatto Quotidiano", millantando la vittoria del Pdl alle ultime elezioni e buttando nel calderone delle accuse anche Antonio Ingroia.
E nega l'alleanza col Pd: "Gli Italiani non pagano l'Imu perché c'è Silvio Berlusconi, non perché c'è Letta. Noi del Pdl però non odiamo il Pd, l'invidia e l'odio non ci appartengono. Non c'è una dichiarazione di Berlusconi di odio contro nessun avversario politico". Travaglio prende la parola, ma viene reiteratamente interrotto dalla deputata Pdl. "Chiama un esorcista" -- dichiara, rivolgendosi a Paragone. E spiega la differenza tra i reati d'opinione e i reati fiscali, definendo "poveracciata" il tentativo di mettere sullo stesso piano le due infrazioni: "Se la signora Santanchè vuole sapere qualcosa sui giornalisti delinquenti, si rivolga in famiglia. Quella condanna mi è costata 1000 euro di multa, c'è chi è finito agli arresti domiciliari e poi ha dovuto far chiedere la grazia per uscire di casa".
La Santanchè, dal canto suo, smentisce i 300 milioni di evasione fiscale operata da Berlusconi: "Sono solo balle. Quella sentenza per noi non è definitiva. Il primo agosto alle 18.45 con la condanna di Berlusconi c'è stato un colpo di stato. Noi" -- continua -- "a differenza del delinquente e dei suoi amici, non vogliamo il partito delle manette e delle tasse.
Grazie a noi, col presidente della Commissione Finanze Daniele Capezzone, è stata fatta la riforma di Equitalia". "Volete il partito dell'evasione e della frode fiscale", ribatte il giornalista. "E' noto che a me i delinquenti piacciono" -- ammette la pitonessa -- "mi piace da bestia chiamare "delinquente" il diffamatore Travaglio".
Non mancano le invettive contro i giudici e i consueti moniti femministi della Santanchè, che all'appello di Travaglio ("Qui ci vuole il TSO, mettetele la camicia di forza"), reagisce stizzita: "Lei e Paragone, che mi ha definito "padroncina", non rispettate le donne. Imparate da Berlusconi su come si trattano"




mercoledì 11 settembre 2013

Bersanik colpisce ancora!

Bersani dà del ballista a Grillo.
L'amico del giaguaro, dopo aver pubblicamente detto che non avrebbe mai e poi mai fatto un governo con i 5 Stelle, ma avrebbe voluto che il primo partito italiano semplicemente gli firmasse una cambiale in bianco, accusa Grillo ed i suoi di immobilismo politico e di aver detto balle agli italiani.
Solo in un paese come il nostro, dove giornali e televisioni sono (ancora) servi di regime Diabolik può dare del ladro a Ginko, senza che l'intervistatrice gli faccia notare che il ricercato è lui.


lunedì 9 settembre 2013

Maria Elisabetta Alberti Casellati vs Marco Travaglio

Decisamente Marco Travaglio, vice direttore del Fatto Quotidiano e la senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati non si amano. Lo dimostrano per l'ennesima volta sempre ad Otto e Mezzo, trasmissione moderata da Lilli Gruber. L'argomento è, naturalmente, Silvio Berlusconi e la sua decadenza dalla carica politica.


       

giovedì 5 settembre 2013

Eppur si muove

Sono state pubblicate motivazioni della condanna in appello a 7 anni comminata a Marcello Dell'Utri per i suoi rapporti con cosa nostra.
Dell'Utri è definito un «mediatore contrattuale» del patto di protezione tra Berlusconi da una parte e Cosa nostra dall’altra.
«In tutto il periodo di tempo in oggetto (1974-1992)ha, con pervicacia, ritenuto di agire in sinergia con l’associazione e di rivolgersi a coloro che incarnavano l’anti-Stato, al fine di mediare tra le esigenze dell’imprenditore milanese e gli interessi del sodalizio mafioso, con ciò consapevolmente rafforzando il potere criminale dell’associazione».
L'inizio del patto che ha legato Berlusconi alla mafia con il tramite di Dell’Utri, durato secondo i giudici almeno 28 anni, è l’incontro avvenuto a Milano nel maggio 1974.
Erano presenti anche gli esponenti mafiosi Gaetano Cinà, Stefano Bontade, Mimmo Teresi.
«In virtù di tale accordo i contraenti e il mediatore contrattuale hanno conseguito un risultato concreto e tangibile costituito dalla garanzia della protezione personale all’imprenditore tramite l’esborso di somme di denaro che quest’ultimo ha versato a Cosa nostra tramite Dell’Utri, che ha consentito che l’associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere».
In questo modo Berlusconi è «rientrato sotto l’ombrello di protezione mafiosa assumendo Vittorio Mangano ad Arcore». Del resto, l’ex premier «ha sempre accordato una personale preferenza al pagamento di somme come metodo di risoluzione preventiva dei problemi posti dalla criminalità».

Pagamenti arrivati a Cosa nostra attraverso rate semestrali anche tra il 1978 e il 1982, quando Dell’Utri andò a lavorare dall’imprenditore immobiliare Filippo Rapisarda. Nemmeno la morte di Stefano Bontade e Mimmo Teresi, e quindi nel periodo tra il 1983 e il 1992, e il mutamento dei vertici di Cosa nostra «aveva modificato in alcun modo l’impegno finanziario del gruppo Berlusconi nei confronti dell’organizzazione criminale».
50 milioni prima e poi 100 ogni sei mesi, secondo i pentiti, arrivavano nelle mani di Totò Riina attraverso Cinà.
Per la corte, i pagamenti sarebbero proseguiti almeno fino al 1992». E qui si fermano i giudici. Da quel momento in poi, infatti, Dell’Utri è stato assolto dall’accusa di mafia in via definitiva.

Dopo aver scoperto che Silvio B. è un evasore fiscale, il PD ed il Presidente della Repubblica scoprono anche di essere alleato con il partito di un colluso con la mafia.
Molto presto scopriranno anche la terra e rotonda e che gira intorno al sole.