mercoledì 31 luglio 2013

La dolce attesa

Marco Travaglio da "Il Fatto Quotidiano" del 30 luglio 2013

E, per capire se B. sia un giglio di campo o un criminale incallito, attendono la sentenza Mediaset in Cassazione. Tutte le precedenti è come se non fossero mai state pronunciate, solo
perché non erano condanne definitive. Poco importa se lo dichiaravano responsabile di reati gravissimi, come la falsa testimonianza sulla P2 (amnistiata), le tangenti a Craxi (cadute in prescrizione), svariati falsi in bilancio (reato depenalizzato da lui), la corruzione giudiziaria (prescritta sia per lo scippo della Mondadori a De Benedetti sia per le mazzette a Mills). Per non parlare delle sentenze sulle tangenti alla Guardia di Finanza (i suoi manager pagavano i militari con soldi suoi perché non mettessero il becco nei libri contabili delle sue aziende, ma a sua insaputa). E su Dell’Utri e sui mafiosi stragisti, che dipingono B. come un vecchio amico dei boss.
Bastava leggere uno dei tanti verdetti che in questi vent’anni l’hanno riguardato per farsi un’idea del personaggio: conoscerlo per evitarlo.
Invece,dopo vent’anni di malavita al potere, siamo qui appesi a una sentenza di Cassazione sul reato forse meno grave –al confronto degli altri– commesso dal Caimano: la frode fiscale. Più che un
delitto, un’abitudine.
(....)Paradossalmente, il meno preoccupato è proprio lui: B. lo sa chi è B. e non ne ha mai fatto mistero. E ha costruito un sistema politico-mediatico perfetto: se lo assolvono, sarà la prova che era un innocente perseguitato; se lo condannano, sarà la prova che è
un innocente perseguitato. A tremare sono tutti gli altri: gli ipocriti che lo circondano da vent’anni, fingendo di non vedere e tacendo anziché parlare.
(.....)
Viene in mente la storiella raccontata da Montanelli per sbertucciare un’altra ipocrisia italiota, quella dell’intellighenzia “de sinistra” che negli anni 70 negava il terrorismo rosso: “Un gentiluomo austriaco, roso dal sospetto che la moglie lo tradisse, la seguì di nascosto in albergo, la vide dal buco della serratura spogliarsi e coricarsi insieme a un giovanotto. Ma, rimasto al buio perché i due a questo punto spensero la luce, gemette a
bassa voce: ‘Non riuscirò dunque mai a liberarmi da questa tormentosa incertezza?’”.


venerdì 26 luglio 2013

20 anni, fa le bombe di Milano e Roma

27 Luglio 1993: dopo la strage in via Georgofili a Firenze, altre 3 bombe a Milano e Roma. Riina chiede e lo stato tratta.
Nel Novembre 1993, dopo la serie di attentati dinamitardi a Roma, Firenze e Milano, l'allora ministro della giustizia Giovanni Conso non rinnovò circa 300 decreti di carcere duro per 441 mafiosi rinchiusi al 41 bis, come richiedeva Giovanni Brusca,  avvicinato dal maresciallo Roberto Tempesta del nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri qualche mese prima.
Alle elezioni politiche del 1994, Forza Italia ottenne un grosso successo elettorale che consentì a Berlusconi di formare il suo primo governo.
Secondo il collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano trattarono con Berlusconi attraverso l'imprenditore Gianni Jenna per ottenere benefici giudiziari e la revisione del 41 bis in cambio dell'appoggio elettorale a Forza Italia, in più, Bernardo Provenzano attivò alcuni canali per arrivare a Marcello Dell'Utri (fondatore di Forza Italia) e Berlusconi per presentare una serie di richieste su alcuni argomenti che interessavano Cosa Nostra.
Il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza confermò le dichiarazioni di Giuffrè ed aggiunse che nel 1994 la stagione delle bombe si fermò perché Giuseppe Graviano gli confidò, in una conversazione in un bar di via Veneto a Roma, di aver ottenuto tutto quello che voleva grazie ai contatti con Marcello Dell'Utri e, tramite lui, con Berlusconi.
Il 25 Marzo 2013 Marcello Dell'Utri viene condannato in appello a 7 anni di carcere: sono provati i rapporti di Dell’Utri con Cosa nostra dal 1974 fino al 1977 e pienamente confermato anche l’incontro del 1974 tra Berlusconi, Dell’Utri e i capimafia Francesco Di Carlo, Stefano Bontate e Mimmo Teresi.


Dal blog di Rosanna Marani

"Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky.
Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.
Mi chiede come mai.
Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno, causa terremoto.
Il decoder Sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.
Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere, poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio, mi sale il groppo alla gola.
Le dico che abitavo proprio lì.
Lei ammutolisce di nuovo, poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi.
Ed io lo faccio….
Le racconto del centro militarizzato.
Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio.
Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire.
Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire.
E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere.
Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo.
Le racconto che pagheremo l'I.C.I. ed i mutui sulle case distrutte e ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti.
Anche per chi non ha più nulla!
Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 € vedrà in busta paga 734 € di retribuzione netta.
Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile ad oggi.
Che lo stato non versa nulla ai “cittadini senza casa” (quelli che si gestiscono da soli) e che sono ben ventisettemila, a loro neanche quel piccolo contributo di 200 € mensili che dovrebbe aiutarli a pagare, magari, un affitto.
Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago, in un paesino di 500 anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente.
Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di “residenze di lusso”.
Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio o un bar.
Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra lontani kilometri e kilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo.
Le racconto di una città che muore e lei mi risponde, con la voce che le trema.
"Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi.
Dovete dirglielo, chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono ...voi fate girare!
Grazie da L'Aquila."



giovedì 25 luglio 2013

Lezione di Non Giornalismo n°1

Lezione di Non Giornalismo n°1: ovvero, come impaginare un servizio in modo che la vera notizia non venga data e i colpevoli passino per santi.

Dal TG4
"Dichiarazioni di voto finali alla camera: un'altra seduta notturna, la seconda consecutiva, a causa dell'ostruzionismo guidato dal MoVimento 5 Stelle, i cui deputati, nel frattempo, quasi tutti, 102, si sono iscritti a parlare, il che vorrebbe dire che potrebbero andare avanti per altre 17 ore con inevitabile impatto sui lavori del venerdì che prevedevano in aula LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE SULL'OMOFOBIA.
E slittano anche LA RIFORMA DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI e il disegno di legge per la riforma della Costituzione".
Cosa capisce l'italiano che non ha altro modo di informarsi, se non con la televisione?
Il governo è bloccato perché dei matti eletti con MoVimento 5 Stelle si sono iscritti a parlare di non si sa bene cosa e, per questo motivo, potrebbe saltare la discussioni di alcune importanti leggi (attenzione all'ordine!):
1) Omofobia (messaggio che passa: e poi non dite che sono quelli del pdl gli omofobi!)
2) Finanziamento pubblico dei partiti (messaggio che passa: Grillo parla bene, ma razzola male!)
3) Riforma della costituzione (messaggio che passa: .............?)
L'acuto giornalista del TG4 ha evitato di far sapere che il motivo per cui i 104 deputati 5 Stelle si sono iscritti a parlare è proprio per evitare che venga stravolta la carta costituzionale.
Furio Colombo sul "Fatto Quotidiano" scrive:
"...è in atto un progetto che sta svolgendosi all’insaputa dei cittadini.
Il progetto è di mettere mano all’art. 138 della Costituzione, o meglio di cominciare di lì. Quell’articolo è un cardine: impedisce che la Costituzione possa essere facilmente e liberamente manomessa al di fuori della complessa procedura costituzionale. Prescrive due volte il voto di ciascuna camera, e un referendum popolare di approvazione finale."
A decidere come cambiare la Costituzione saranno 40 saggi, "senza che il progetto sia previsto e concordato, fra la politica e le Istituzioni".
Sono tutti d'accordo, tranne il M5S e SEL e, naturalmente, televisioni e la maggior parte della stampa, prova a farli passare alla stregua di noiosi ed inutili disturbatori.
E' che in questo paese la libertà e la democrazia proprio non fanno per noi.



venerdì 19 luglio 2013

La sana e colta imprenditoria italiana.

Il 17 luglio 2013 a Cagliari viene arrestata, insieme a tutti i componenti del suo nucleo famigliare, su richiesta della magistratura di Torino nell'ambito dell'inchiesta Fonsai.
Il 24 luglio 2007 le viene conferita dall'Università di Torino la laurea honoris causa in economia e commercio, ma la stessa è revocata dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, dal ministro Fabio Mussi in persona, dopo appena sei ore dal conferimento. La causa: insussistenza dei requisiti.
Dal blog di Mariassunta D'alessio
"Lavoravo nell’ufficio stampa del Ministro dell’Università e Ricerca, quando arrivò sulla scrivania di Fabio Mussi, dopo aver seguito tutta la procedura amministrativa, la richiesta per la laurea honoris causa di Jonella Ligresti.

Quel giorno al Ministero successe una cosa che non era mai accaduta prima. Quella laurea Mussi la negò!

Questo il comunicato che uscì dall’ufficio stampa quel caldo pomeriggio di fine luglio del 2007  … “In merito al conferimento della laurea honoris causa a Jonella Francesca Ligresti, il ministero dell'Università precisa che il Ministro non ha approvato il conferimento di tale laurea quadriennale in economia aziendale".

Un comunicato che la diceva lunga su quello che era accaduto a Torino quel giorno. La famiglia e gli amici dei Ligresti infatti si erano presentati tutti emozionati alla cerimonia che avrebbe fatto fare il salto accademico a Jonella e lei ovviamente si era vestita come da tradizione:  toga, fascia, tocco e sotto il braccio la cartella con la tesi per la “laudatio”. L’emozione la faceva da padrona. E la cerimonia si tenne come il rito vuole. Il “no” di Mussi, infatti,  arrivò, non si sa come, troppo tardi. Forse qualcuno aveva lasciato giacere la risposta del Ministro su qualche scrivania dell’Ateneo. Fatto sta che quando lessero il diniego del Ministro la cerimonia si era appena conclusa e la famiglia Ligresti era al ristorante a festeggiare. Non fu semplice dire alla neo-dottora, che dottora non lo era diventata.

Ma come era potuta accadere una cosa del genere? L’iter era stato rispettato, perlomeno lì all’Università. Il senato accademico dell’Università di Torino aveva accettato la proposta del consiglio della facoltà di economia di consegnare la laurea alla Ligresti e inviato tutto al Miur. Mussi da quando si era insediato però aveva detto che c’erano troppe richieste di lauree ad honorem e che andavano riconsiderate.

Sulla laurea della Ligresti si aprì un fronte tra il rettore torinese, Ezio Pelizzetti e il Ministro. A quanto pare non ci fu, come si disse, una comunicazione arrivata tardi, perché il rettore era stato informalmente avvisato dal ministero a tempo debito che non ci sarebbe stato l’assenso di Mussi su tale richiesta.. Ma lui decise di andare avanti lo stesso. Fu a quel punto che Fabio Mussi prese carta e penna e intimò al rettore di fermarsi. Cosa che però lui non fece, perché?

Pelizzetti si giustificò dicendo che aveva letto il documento del Ministro un’ora prima della cerimonia e non se l'era  sentita di bloccare tutto. Fatto sta che il titolo venne assegnato con tutti gli onori  e la signora Ligresti, come disse qualcuno, fu dottoressa sì, ma giusto il tempo di un ... cocktail."


domenica 14 luglio 2013

La bieca disinformazione della sinistra

Grillo ha resuscitato Berlusconi!
A parte il fatto che chi è alleato con Berlusconi, oggi come oggi, è il PD, che se non avesse voluto sin dall'inizio l'inciucio avrebbe potuto far in modo che si tornasse a votare, non è affatto vero che Bersani abbia mai proposto ai 5 Stelle un'alleanza di governo.
Lo dice lui stesso in un intervento del 5 Luglio (e qualche settimana prima lo aveva già ribadito la senatrice Sereni al cospetto di un allibito Bruno Vespa).
Alessandro Di Battista a Tele Roma 56:"Hanno presentato 8 punti "fuffa", quando gli abbiamo chiesto una prova di cambiamento chiedendo di aprire le commissioni parlamentari, non le hanno aperte, gli abbiamo presentato un loro candidato, Stefano Rodotà, uno degli uomini più preparati in Italia, non lo hanno votato. Il PD ha dato prova di volere la più becera restaurazione."
Ma naturalmente, gli "ultimi giapponesi", elettori del PD, che non vogliono vedere quello che ormai è chiaro a tutti, cioè che PD e PDL (ma almeno questa volta pubblicamente) vanno da sempre d'amore e d'accordo, diranno che quello che dicono la senatrice e l'ex segretario del pd, in realtà, non è quello che sembra che dicano.
Per come sono ridotti, potrebbero anche dare la colpa alla bieca informazione di sinistra.



sabato 13 luglio 2013

Gli specchi scivolosi di Epifani

"Il politico può fare tutto quel che gli pare: delinquere, rubare, mafiare, abusare del suo potere, usare cariche pubbliche per farsi gli affari suoi. E, se qualcuno osa controllare, è un intruso e va ricacciato indietro. Su questa vasta piattaforma condivisa è nato il governo Lettusconi e sarebbe ora che il trio B., Letta Zio e Letta Nipote che siglarono il patto davanti a Napolitano lo confessassero una volta per tutte: B. ha inventato il governo di larghe intese, dopo aver personalmente scelto il presidente Napolitano e il premier Letta, in cambio del voto sulla sua eleggibilità e dell’amnistia o della grazia prossima ventura."
(Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano del 14.07.2013)



giovedì 11 luglio 2013

Benvenuti a Torino

A Torino, mentre i difensori degli indagati nell'inchiesta "Minotauro" (73 imputati accusati di appartenere alla 'ndrangheta) parlano come fossero deputati della Democrazia Cristiana degli anni '70, "la mafia non esiste",  il procuratore Caselli ha fatto i nomi di molti politici piemontesi che, anche se non indagati, a vario titolo, hanno avuto contatti con soggetti ora a processo per associazione a delinquere: Fabrizio Bertot (ex sindaco Rivarolo e parlamentare europeo), l'ex parlamentare Idv Gaetano Porcino e il figlio Giovanni, Nino Boeti (Pd) e Mimmo Lucà (Pd), l'assessore all'Istruzione di Alpignano, Carmelo Trombi e il sindaco di Ciriè Francesco Brizio, oltre all'assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto.
Davide Bono, consigliere MoVimento 5 Stelle a Torino, scrive:
"Le parole di Caselli sono state chiare ed inequivocabili. "C'e' una zona grigia formata da fiancheggiatori piu' o meno consapevoli del profilo criminale dei loro interlocutori. Si infittiscono gli intrecci delle organizzazioni mafiose con pezzi di mondo politico e colletti bianchi'...La mafia c'e' perche' c'e' mercato per i suoi servizi. Ci sono tanti che hanno interesse,personaggi che la legge penale non puo' punire perche' la loro colpa e' l'opportunismo, esponenti di spicco del mondo politico-amministrativo che comunque negano di aver saputo o intuito alcunche' su questi personaggi''.


Per questo ho definito inopportuna la presentazione di una richiesta di Commissione Antimafia da parte di consiglieri che sono stati oggetto della requisitoria del procuratore Caselli.
Fortunatamente la deliberazione è stata presa dall'Ufficio di Presidenza come rappresentativo di tutto il Consiglio.
E nonostante io abbia riportato le parole di Caselli, mi è stato dato del "miserabile" da chi si è sentito chiamato in causa. E' mia ferma opinione ritenere che, chi attacca o denuncia chi ripete queste parole, persevera diabolicamente nel dolo o nella colpa originaria, e rafforza la nefasta regola dell'omertà.
Via le zone grigie, tra cui soprattutto quella delle grandi opere, a maggior ragione se inutili, nei cui subappalti prosperano le mafie, con il colpevole disinteresse e distacco (l'interesse doloso è da provarsi volta per volta) della politica dei partiti. Se n'è accorto pure il Pdl! Peccato che però latitano le rettifiche di comportamenti inspiegabili che gettano ben più che discredito sopra ombre e sospetti lunghi decenni.
Senza ravvedimento operoso, temo, ci saranno solo chiacchiere e fiumi di lettere. L'antimafia delle parole e non dei fatti, di cui, purtroppo, son piene le fosse."

David Guetta vs Diabolik

Quello che sto per scrivere è abbastanza lungo, ma conviene leggerlo per capire, ancora di più, che razza di politicanti gestiscono la cosa pubblica.
Nella fattispecie parliamo di Torino.
Ogni città ha un piano di classificazione acustica, in pratica una regolamentazione della fonti rumorose con l'obiettivo di prevenire il deterioramento di zone acusticamente non inquinate.
http://www.comune.torino.it/ambiente/bm~doc/nta_ca_1_10_trn.pdf
Il parco del Valentino è considerato zona di Classe I, cioè fa parte delle aree particolarmente protette, come aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago e, appunto, parchi pubblici (art.3/1).
In queste zome il limite massimo di "rumore" consentito è di 30-40db (art.7/1).

Torino ha anche un regolamento comunale per la tutela dall'inquinamento acustico.

Viene definita attività rumorosa, "un'attività causa di introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo od alle attività umane..."
Bontà sua, il comune può concedere una deroga che prevede, in caso di attività di intrattenimento o spettacolo esercitate in modo occasionale, "il superamento dei limiti vigenti per le sorgenti sonore, per un MASSIMO di 30 giorni complessivi nell'arco dell'anno solare, anche non consecutivi. (art.14/2)"
http://www.comune.torino.it/regolamenti/318/318.htm

Parliamo ora del Cacao, nota discoteca torinese completamente all'aperto, in attività da Giugno a Settembre di ogni anno: in deroga alla deroga, il comune ha concesso alla società che lo gestisce l'autorizzazione a fare, in pratica, i propri comodi per 131 serate per 6 giorni a settimana, con orario oltre le 24, perché "L'art.14, comma 7, del Regolamento Comunale lo consente sulla base di documentate motivazioni di CARATTERE ARTISTICO E SOCIOCULTURALE o comunque di interesse pubblico".
La motivazione con la quale sindaco e assessori hanno concesso questa deroga (copiando ed incollando quella degli anni precedenti) è la seguente:"il locale di pubblico spettacolo denominato “Cacao” rappresenta uno dei più importanti locali delle serate estive in Città essendo diventato un vero punto di aggregazione per i giovani e non solo e CONTRIBUENDO sensibilmente a MIGLIORARE la vivibilità notturna del Parco del Valentino in termini di SICUREZZA."
http://www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2013/2013_01821.html
Chi è di queste parti e conosce la zona, si starà facendo delle grasse risate, eppure è tutto vero, carta canta.

E' notizia di ieri che nella notte tra domenica e lunedì scorso, quattro ragazzi gay sono stati aggrediti da alcuni ventenni verso le 2:30 del mattino, nel chiosco adiacente al locale "Cacao" nel Parco del Valentino dove si era svolta la selezione di Mister Gay Piemonte durante la serata Queever.
«Quattro persone sulla ventina ubriachi e probabilmente strafatti, hanno iniziato a lanciare bottiglie e tavoli, aggredendo con insulti omofobi alcuni ragazzi seduti lì vicino. Uno degli aggressori si è poi sfilato maglietta e cintura. Per istinto sono intervenuto, ho chiesto se gli aggrediti stavano bene, ma ho ricevuto cinghiate in faccia e in testa. Me li sono trovati tutti e quattro addosso. Mi sono raggomitolato: ho ricevuto anche schiaffi e pugni».
http://www.gay.it/channel/attualita/35787/Botte-e-cinghiate-aggrediti-quattro-ragazzi-gay-a-Torino.html

E se digitate su google "spaccio al parco Valentino torino", appariranno come d'incanto decine di pagine che parlano di arresti di bande di pusher e di denuncie di parcheggiatori abusivi.
E meno male che c'è il Cacao...
Non è una discoteca che deve garantire la sicurezza, casomai vigili, polizia e carabinieri, se non fossero impegnati a rispondere alle chiamate (inutili per via della deroga) degli abitanti del quartiere che si lamentano, da anni, del rumore.
Se fosse automatico il fatto che non si delinqua nei pressi di un locale, allora i murazzi sarebbero stati il posto più sicuro della terra.
A questo punto, caro sindaco ed assessore alla cultura (sì perché anche l'assessore Braccialarghe è tra i firmatari del documento, perché evidentemente considera il Cacao "cultura", alla stregua del museo egizio) dato che mi sembra sia chiaro che i delinquenti non sono messi in fuga dalla ultima hit di David Guetta, che cosa ne facciamo di questa deroga al limite del ridicolo?
Io un'idea ce l'avrei.
P.S.: l'ho voluta lasciare alla fine perché è davvero bella.
La motivazione della deroga firmata per la discoteca "Rotonda del Valentino", lontana 50 metri in linea d'aria dal Cacao, è la seguente: la discoteca assicura al proprio pubblico performances musicali di dj, spettacoli live e cabaret. Tali attività garantiscono inoltre un PRESIDIO TERRITORIALE STRATEGICO svolgendo un controllo di sicurezza e tutela urbana.

http://www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2013/2013_01819.html
À la guerre comme à la guerre!







mercoledì 10 luglio 2013

La Settimana enigmistica:"Forse non tutti sanno che..."

Il 30 Luglio la Cassazione ha fissato l'udienza del processo Mediaset, nel quale Silvio Berlusconi è stato già condannato nei primi due gradi di giudizio a 4 anni e all'interdizione dai pubblici uffici.
Berlusconi rischia sul serio la galera, o quanto meno l'affidamento ai servizi sociali e per questo i compagni del PD hanno votato insieme agli amici del PDL la sospensione dei lavori della Camera, aula, giunte e commissioni per (attenzione!) appoggiare la protesta del PDL contro la magistratura, rea di aver fissato l'udienza del processo Mediaset in tempi troppo brevi.
I 5 Stelle hanno gridato "Buffoni" agli ex comunisti e ne è nata una finta bagarre da stadio in cui i cosiddetti parlamentari della cosiddetta sinistra, bavetta alla bocca, hanno tirato fuori i muscoli stile "spaco botilia e amazo familia" e non avevano nulla da invidiare al Cicchitto, o al Borghezio di turno. Bravi! E' giusto lottare per le proprie idee e difendere il proprio leader ad ogni costo, vi stimo!
Dopo che PD e PDL hanno deciso di sospendere la seduta di oggi, Alessandro Di Battista aveva scritto su Facebook questo messaggio: "Oggi muore la Democrazia in Italia, muore il Parlamento, muoiono i cittadini (loro muoiono realmente). Il tutto per sottostare agli interessi privati del condannato Berlusconi."
http://www.cadoinpiedi.it/2013/07/10/il_pianto_del_deputato_5_stelle.html


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martedì 9 luglio 2013

Sergio Divina (Lega Nord) e la banda d'Affori

Sergio Divina della Lega Nord sulle condanne di Berlusconi:
"7 anni sono le condanne che si danno per banda armata, tratta umana (sic!)"
Caro Divina, ti ricordo che il governo Berlusconi con il quale eri alleato nel 2009, ha DEPENALIZZATO il reato di partecipazione a banda armata , si vocifera, ma sono solo illazioni, per via di un processo in corso a Verona a carico di politici e attivisti della Lega Nord sparsi fra il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e il Veneto, accusati di aver organizzato nel 1996 una formazione paramilitare denominata “Guardia Nazionale Padana”, con tanto di divisa: le celebri Camicie Verdi, i guardiani della secessione. Processo che vedeva imputati anche Bossi, Maroni, Borghezio, Speroni e Calderoli.
Per cui, caro Sergio, il reato non esiste più.
E meno male che la Lega è all'opposizione...
Che dire: Divino!


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Lettanché e le condanne di B.

Alla domanda di Floris su cosa ne penasse riguardo alle sentenze passate e prossime del suo alleato di governo Berlusconi, Letta risponde come una Santanché qualsiasi:"Lei da già per scontata una condanna?" e "Parliamo dei problemi degli italiani".
Se ci fosse ancora qualche dubbio sull'amore sconsiderato dell'ex sinistra italiana con il partito "dell'amore che vince sull'odio", il presidente del consiglio ha fugato ogni dubbio.


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Il bel giornalismo all'italiana

Un servizio imperdibile sull’impedimento balneare di Grillo per l’incontro con Napolitano. Si inizia con Gasparri e la Finocchiaro che irridono Grillo. Il genio del pdl parla dei bagni di Grillo, forse avendo in mente i possibili bagni penali del suo capo partito e l'esponente dell pd, invece, parla di legittimi impedimenti, senza ricordare né che Grillo non è un parlamentare, né che il campione mondiale del legittimo impedimento è un suo alleato al governo.
Cambio inquadratura.
Intervista a bagnante che mostra la foto insieme a Grillo scattata in spiaggia.
Giornalista che chiede a Grillo di come pensa sarà l'incontro con Napolitano, con prevedibile e garbato rifiuto ed un imprevedibile quasi capitombolo in mare del leader 5 Stelle.
Un servizio degno di una televisione privata anni 80 di terz'ordine...



                                 

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Mieli vs Sallusti a Ballarò

Sallusti ripete l'ennesima balla sul come sia iniziata la persecuzione politica del suo datore di lavoro Silvio B. e Mieli lo smentisce su tutti i fronti. Zio Tibia Sallusti vacilla clamorosamente...


                                   

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lunedì 8 luglio 2013

Servizio Pubblico Più: "Cosa Vostra"

A Palermo le lancette della storia sembrano tornate indietro di vent'anni. Mentre nel cuore di Brancaccio -- il regno dei fratelli Graviano -- si ricomincia a sparare, nei palazzi tornano a circolare i veleni, e si riaffacciano i misteri, a partire da via d'Amelio e dai cassetti vuoti dell'allora ufficio in Procura di Paolo Borsellino. Nino Di Matteo, il magistrato che ha mandato a processo boss, politici e carabinieri coinvolti nella trattativa Stato-mafia, da mesi riceve lettere di minaccia anonime. Chi e perché c'è dietro questa nuova strategia della tensione?
(ilfattoquotidiano.it)


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Servizio Pubblico Più: "Giallo Vaticano"

Nello speciale della trasmissione di Michele Santoro i retroscena delle dimissioni di Ratzinger, le ricostruzioni delle rivelazioni di alti prelati e quelle relative all'inchiesta sulla pedofilia e alla lobby gay.
In "Giallo Vaticano" si intrecciano la fiction sulle rivelazioni, inedite, di alti prelati vaticani e l'inchiesta sulla pedofilia e la lobby gay nella curia romana. Poi ci sarà anche la ricostruzione a fumetti dell'indagine segreta svolta dai tre cardinali nominati da Ratzinger Julián Herranz Casado, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi, alle interviste ai giornalisti Fiorenza Sarzanini, Marco Lillo, John Allen, Ignazio Ingrao, Carmelo Abbate e Gianluigi Nuzzi.
(ilfattoquotidiano.it)

Piazze Che Bruciano: gli scontri a Gezi Park

A.Piazza Pulita del 17.06.2013, il reportage da Istanbul sulle violenze di Gezi Park, nel quale vengono raccolte le voci amiche e nemiche nei confronti di Erdogan.



Nicola Morra capogruppo al Senato del M5S a "In Onda": Restitution Day

Nella puntata di In Onda trasmessa questa sera su La7, Luca Telese ha ospitato Nicola Morra, il nuovo capogruppo al Senato del Movimento 5 stelle. Si è parlato di "Restitution Day, espulsione della Gambaro e conflitti interni al partito.


Servizio Pubblico Più: Una Vera Bufala

La truffa arriva sulle tavole degli italiani.
 Si racconta la storia di come, secondo un'indagine della magistratura, uno dei prodotti di eccellenza della tradizione alimentare italiana rischia di diventare una vera e propria truffa.

A far luce su una pratica ormai sempre più diffusa, è Stefano Maria Bianchi che racconta di come alcuni produttori spregiudicati, per inseguire il denaro facile e riempire ogni giorno i supermercati, userebbero scorciatoie per produrre mozzarella di bufala campana di origine protetta: alla preziosa alchimia del prodotto fresco e proveniente dalle province di Caserta, Salerno, Frosinone e Latina, vengono sostituiti latte congelato, munto in ogni parte del mondo, o addirittura in polvere, che costa ancor meno, e poi cagliata, proveniente da Romania, Lituania, Olanda, Polonia. I costi si abbattono, il consumatore è ingannato, e a trarne vantaggio, secondo la Direzione distrettuale antimafia, oltre ai produttori di mozzarella sarebbe la camorra, che, dopo aver violentato il territorio riempiendolo di rifiuti tossici, sul settore ha fatto investimenti.

Dalle discariche ai nostri piatti, la vera bufala è servita. Il metodo è sempre lo stesso: regole aggirate e tutele cancellate. Nel documentario d'inchiesta "Una vera bufala" parlano imprenditori senza scrupoli, vittime di camorra, trattative segrete per rendere lecito l'illecito, mediatori internazionali, schiavi costretti a lavorare fra i veleni e consumatori ignari.
(www.ilfattoquotidiano.it)


Servizio Pubblico Più:"Sepolta Viva"

L'ultima puntata di Servizio Pubblico Più indagherà sullo stato della cultura in Italia. In particolare verrà proposto un reportage dal titolo Sepolta viva, che partirà da un dato emblematico: a fronte della media europea di investimento per la conservazione dei beni culturali che si attesta tra il 2 e il 3 % del Pil, in Italia, culla dell'arte, sfiora a malapena lo 0,20%.
L'inchiesta, curata da Paolo Santolini, Luca Lancise e Monica Giandotti, è una sorta di viaggio attraverso le bellezze artistiche e i luoghi storici della città di Roma, da ponte Sant'Angelo, ai Fori Imperiali, dal Colosseo all'Ara Pacis, tra degrado, furberia, abusi e paradossi.
(http://www.tvblog.it/)



Sempre di palle si tratta...

Dal Fatto Quotidiano:
Gaffe di Silvio Berlusconi nel corso di un’intervista in esclusiva a Milan Channel. Il Cavaliere, presente al raduno di Milanello per salutare la squadra del Milan, ha elogiato le qualità della rosa dei giocatori, ma ha confuso il nome del calciatore rossonero Andrea Petagna con quello del magistrato Giuseppe Pignatone. Ovvero il procuratore della Repubblica di Roma che mesi fa interrogò Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione, sempre a sfondo “prostituzione”, che l’ex premier avrebbe subito dall’imprenditore barese Giampaolo Tarantini.
Parlando di palle, si è confuso...


giovedì 4 luglio 2013

La 'ndrangheta in Piemonte: "folklore regionale"

Non lo diciamolo a nessuno, ma a Torino si sta concludendo uno dei processi di ’ndrangheta più importanti degli ultimi vent'anni...
Da "La Stampa"
Nel silenzio quasi totale dell'informazione italiana, "al processo nato dall’operazione «Minotauro» che, due anni fa, portò in carcere 150 persone residenti nel Torinese, tra affiliati alle cosche, politici e professionisti, è arrivata la richiesta delle pene per 73 imputati. E la procura ha presentato il conto alla ’ndrangheta per un totale di 733 anni di carcere. «La pericolosità di questo sodalizio criminale - commenta il procuratore aggiunto Sandro Ausiello - non permette a nessuno di sottovalutare il fenomeno o di relegarlo a un’immagine di folklore regionale»". 
Il resto dell'articolo lo trovate cliccando sulla foto qui sotto


martedì 2 luglio 2013

La buona cucina di una volta

Non è un trattato di chimica, ma gli ingredienti delle patatine di McDonalds, così come scritto nel libretto degli ingredienti stampato dalla stessa azienda:
Olio di colza, olio di soia idrogenato (mai sentito parlare di grassi saturi?), olio di cartamo, aroma naturale, destrosio, sodio pirofosfato acido (serve a mantenere il colore), acido citrico, dimetilpolisilossano (un antischiuma!), olio di mais, Thbq, dimetilpolisiloxano, sale silicoalluminato, destrosio (= zucchero), ioduro di potassio.
Ingredienti del sale messo nelle patate: destrosio (che è uno zucchero!), alluminato di sodio, potassio iodato.
Gli altri ingredienti di tutte le prelibatezze McDonalds li trovate in download all'indirizzo qui sotto:
McDonalds Ingredient Facts