giovedì 5 dicembre 2013

Regione Piemonte: rimborsi ad ostacoli

I consiglieri regionali piemontesi, quando Luca Bertazzoni di Servizio Pubblico tenta di intervistarli riguardo alle accuse di peculato, fuggono tipo le vecchiette quando pensano di essere seguite da un borseggiatore, dimostrando delle insospettabili doti atletiche e di essere pronti per la specialità olimpica del "rimborso ad ostacoli".



Renzi: il giovane anziano

C'è stata una, ma dico una, domanda a Renzi (che si vede in tv tanto quanto B. nei tempo d'oro) dalle decine dei giornalisti che l'hanno intervistato, sulla sua condanna in primo grado inflittagli il 5 agosto 2011 dalla Corte dei conti della Toscana per danno erariale di 50.0000€, di cui 14.000 per sua diretta responsabilità?
E, soprattutto, in quanti lo sanno?
Il procedimento si riferisce a quando era presidente della Provincia di Firenze.
Renzi ha impugnato in appello la sentenza.
Le contestazioni riguardano la categoria di inquadramento di quattro persone nello staff, assunte presso la provincia di Firenze, a tempo determinato in categoria D anziché C, in violazione delle disposizioni riguardante la contrattazione collettiva del comparto.
(da wikipedia)
Il Fatto Quotidiano l'aveva scritto il 16 settembre 2012, in un articolo dal titolo: "Firenze, i conti che non tornano - 7 domande per il sindaco".

sabato 16 novembre 2013

Caffè scorretto

Quanti di voi prendendo un caffè al bar hanno notato che il prezzo, in qualche esercizio, è stato ritoccato? L'aumento, in media, è stato dai 5 ai 10 centesimi. Bene, più che di un ritocco si tratta di un tarocco, il classico tarocco all'italiana. Infatti sulle consumazioni al bar l'iva è rimasta invariata al 10%, per cui, mentre una confezione di caffè al supermercato, potrebbe costare circa di 2 centesimi di euro in più, una tazzina di caffè al bancone del bar costerà sempre uguale. Se qualcuno approfitta per aumentarlo non è certo colpa dell'Iva, ma della faccia come il culo tipica di alcuni alcune frange dell'italica stirpe, che pensano che nessuno se ne accorgerà. Se il prezzo è scritto nella tabella prezzi (che ogni esercizio pubblico DEVE per legge esporre) non si può fare nulla se non dire al gestore cosa pensiamo di lui e del suo caffè e magari il prossimo caffè prenderlo e farlo prendere da un'altra parte (di bar è pieno il mondo!), ma, qualora fosse riportato solo il costo del prodotto, senza l'aumento "IVA", ci si può rivolgere ai vigili. Il titolare scoprirà se l'aumento dell'iva influisce anche sulle multe.

Miti e leggende italiane

Il debito pubblico italiano è uno di quegli esseri mitologici che hanno accompagnato le nostre fantasie di bambini, ma che crescendo abbiamo capito che non esistono, tipo gli elfi, o babbo natale.
Invece il debito pubblico esiste e l'Istituto Bruno Leoni lo ha reso "visibile", grazie ad un contatore che aggiorna ogni 3 secondi la stima dello stock di debito, che si basa su – e viene continuamente corretta con – i rapporti mensili della Banca d’Italia.
Oggi ogni italiano, inclusi neonati e ultracentenari, ha mediamente una quota di debito pari a oltre 30.000 euro.
Tra gennaio e luglio 2010 il debito pubblico è aumentato di 50.100.143.820 euro, più di 7 miliardi al mese, 236 milioni al giorno, quasi 10 milioni di euro all’ ora, 164.112 euro al minuto. Ogni secondo, questo debito immenso è cresciuto di 2.735 euro, più di quanto guadagni una famiglia media in un mese.



martedì 29 ottobre 2013

Il tutor di Balotelli

Balotelli ha un tutor. La faccenda potrebbe essere interessante solo se fossimo in estate, sotto l'ombrellone, tra uno schema della settimana enigmistica, un capitolo di un libro di Robert M. Pirzig e la pagina di gossip della Gazzetta.
Per cui scriverò giusto due righe.
Il tutor di uno dei più forti giocatori del mondo (un "più forte" all'italiana, dove giornali e tv riescono solitamente a far passare un bidone per una botte di rovere) è il responsabile della sicurezza del Milan Filippo Ferri, ex capo della squadra mobile di Firenze, dirigente di polizia implicato nel caso del G8 di Genova.
Leggo: "La terapia disciplinare è in corso".
Penso: "Chissà se ha conservato lo stesso manganello di Genova"


giovedì 24 ottobre 2013

Chi abusa d'ufficio "Chiampa" cent'anni

Toh! E chi l'avrebbe detto, il Mister Olimpia Chiamparino e l'assessore al commercio Altamura (grazie al quale Torino si è fregiata di salotti chic, tipo il Lingotto Summer Village, per la cui chiusura a causa del fracasso notturno incontrollato si è mobilitato un intero quartiere raccogliendo centinaia di firme, tutte consegnate e diligentemente conservate accanto alla carta igienica del gabinetto del comune) sono indagati.
Un magistrato chiaramente sovversivo, No Tav, No Muos, No Expo e quant'altro di immondo ci sia in questo paese, li accusa di abuso d’ufficio per le situazioni di irregolarità dei Murazzi: abusi edilizi, passaggi illegittimi di licenze, procedure amministrative carenti o volutamente ignorate, canoni non riscossi. Stai a vedere che tra poco, scavando, si permetterà anche di dire che, magari, qualche parente molto stretto dell'ex sindaco aveva degli interessi economici in qualche locale tra piazza Vittorio e le rive del Po e che, magari, si è fatto pagare la ristrutturazione delle arcate del suo locale con i soldi pubblici.
Naturalmente bisognerà aspettare lo svolgimento delle indagini e poi i processi e poi le prescrizioni, così si dirà che sono tutti stati assolti.
Ma il fatto è che politici e portaborse di destra e di sinistra sono talmente immersi nelle loro clientele, amicizie, strizzate d'occhio, insomma nel loro mondo virtuale fatto solo di soldi da accaparrare e favori da fare e ricambiare, che non si rendono conto di rubare alla luce del sole e di essere facili prede del primo magistrato che decida semplicemente di leggere le carte.
Ora il popolino si indignerà, compresi quelli che hanno organizzato le fiaccolate a favore degli evasori/raccomandati/condonati dei Murazzi (perché alla fine è di uso comune mandare alla gogna i delinquenti altrui e difendere i propri), stupendosi per una cosa che (come sempre) era sotto gli occhi di tutti e che tutti fingevano di non vedere per comodità.


                                         Cliccando qui: l'articolo de "La Stampa"



sabato 19 ottobre 2013

Niente in ordine e tutto a posto.

Scontri davanti al dicastero dell'Economia, fermati 12 manifestanti. Disinnescato un ordigno più potente di una bomba a mano. Bersagliata anche la sede delle Ferrovie dello Stato e quella del ministero delle Infrastrutture. Sfondate vetrine di agenzie di credito, cassonetti in fiamme. Attimi di tensione anche vicino alla sede di Casapound. Il serpentone è arrivato a Porta Pia, dove sono state montate alcune tende.
E dopo tutta questa premessa, giornali e televisioni dicono:"Però è stata una manifestazione tranquilla".
Se avessero iniziato i servizi dalla fine e continuato con "tranne per qualche scontro isolato davanti al dicastero dell'Economia", perché di questo si è trattato, forse qualcuno avrebbe potuto pensare che ai cortei si va per manifestare pacificamente e non per fare una guerra.
Ma non va bene, perché chi manifesta per un diritto, o un'idea che va contro lo status quo, da sempre deve sempre passare per essere un disfattista, o, come amano dire adesso, antagonista.