«In un periodo di crisi in cui tutto il popolo greco sta sopportando grandi sacrifici si deve agire senza ritardi. Se vogliamo uscire dalla crisi - ha detto il portavoce dell’esecutivo, Simos Kedikoglou - dobbiamo lavorare nella trasparenza e senza sprechi».
L'azienda pubblica sarà privatizzata e tutti i 2.780 dipendenti saranno licenziati.
Centinaia di persone sono scese in strada ad Atene e Salonicco per protestare contro la chiusura della tv pubblica e dall'UER, l’unione europea radio-televisiva, è arrivato un appello al governo perchè ritorni sui propri passi: «L’esistenza di mezzi di servizio pubblico e la loro indipendenza da parte del governo sono al centro di una società democratica».
Tutto questo per obbedire ai diktat dell'Europa riguarda al taglio degli sprechi delle risorse pubbliche.
Ma vi immaginate un'Italia senza Rai?
Dovremmo rinunciare al servizio con bestemmia, in esclusiva per il tg1, sul matrimonio della Marini,
ai milioni dentro pacchi per la gioia del dopo cena delle casalinghe, a vedere delle star in naftalina entrare in depressione perché sull'isola non possono bere il sorbetto dopo il caffé,
alle sintesi di Novantesimo minuto di partite che poi su scoprono essere truccate (E' AGGHIAGIANTEAAA!), ai trenini spensierati della Venier,
o alla Bianchetti che bacchetta (eh sì) il mago Silvan reo di aver nominato l'innominabile salvatore della patria a Domenica IN(fermi),
Beh, se proprio lo vuole l'Europa....
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